Come fare SEO nel 2015 e scalzare i tuoi competitor posizionati online da anni

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Come Fare SEO nel 2015

Quando siamo partiti con la nostra web agency oltre 10 anni fa, lo scenario della rete era davvero molto diverso da quello attuale. Non c’erano smartphone e tablet naturalmente, le piattaforme social che utilizziamo tutti i giorni erano ancora delle startup e non solo non era possibile pensare di utilizzare video per promuoversi ma era anche impossibile usare grandi immagini di buona qualità sul proprio sito per via delle connessioni molto più lente di quelle attuali. La realizzazione di un sito web era affidata spesso anche ad aziende non specializzate in web marketing e la conoscenza delle dinamiche di posizionamento non era un know how molto diffuso. Non esistevano nemmeno corsi di SEO ma, al massimo qualche costosissima convention. In ogni caso per i web designer che si documentavano su siti internazionali e che mettevano in pratica alcune accortezze di carattere tecnico nella realizzazione dei siti i buoni risultati non sarebbero stati difficili da raggiungere. Oggi il Web è molto cambiato e di conseguenza anche le strategie da adottare per ottenere visibilità online devono essere diverse.

Nel 2015 apparire tra i risultati delle ricerche su Google è più semplice o più difficile?

Possiamo ammettere che oggi tutte quelle che sono le implementazioni che può attuare un web designer per ottimizzare un sito web sono abbastanza note, si trovano online anche se spesso in modoSEOicon frammentario e insieme ad articoli che riportano tecniche meno attuali. Nel corso degli anni Google ha reso sempre più sofisticati i suoi algoritmi per evitare “trucchi” e comportamenti fraudolenti da parte dei cosidetti Black Hat SEO (coloro che utilizzano tecniche non consentite per cui può essere prevista anche la rimozione totale dai risultati di ricerca). Un sito sviluppato oggi potrebbe avere molte meno chance di posizionarsi senza la promozione di Campagne Pay per Click ed altri tipi di Advertising online se realizzato con gli stessi criteri di qualche anno fa. Ipotizziamo un sito web sviluppato con le classiche 5-6 pagine (es. chi siamo – i nostri prodotti/servizi – dove siamo – contatti etc.) che puntano ad essere indicizzate sulle combinazioni di parole chiavi più ricercate in quel settore merceologico. L’autorevolezza calcolata da Google e riferita a quel dominio sarà inferiore a siti web che sono presenti in rete da molti più anni e che probabilmente hanno già ottenuto backlink (link da altri siti) e apprezzamenti da Social. Puntare sulle parole chiavi molto concorrenziali non è una buona strategia di partenza per un’azienda con un nuovo sito web. I tempi in cui un intervento tecnico una tantum e qualche backlink creato ad hoc potevano fare la differenza sono finiti, ed è anche per questo che c’è chi ha dichiarato la morte della SEO. Gli esperti del settore sono anni che non parlano più strettamente di SEO ma di Inbound Marketing.

Cosa fare per ottenere visibilità se hai un nuovo sito?

Il rapido sviluppo del web ha anche molti vantaggi per chi vuole promuoversi online. Ad esempio oggi un CMS (content management system) un sito facilmente aggiornabile senza passare per il web designer una volta realizzato, è alla portata di tutti, anche del piccolo negozio o del singolo professionista. I prezzi di sviluppo sono molto più bassi di qualche anno fa e tutti possono possedere piattaforme web molto complete e che offrono ottime potenzialità. Se si dispone di un CMS perchè femarsi a 5-6 pagine e non includere un area Blog con numerosi articoli che possano essere facilmente trovati da un numero maggiore utenti? Invece di orientarsi solo su poche parole chiave molto concorrenziali è altamente consigliato adottare una strategia di content marketing per emergere tra i risultati delle ricerche e utilizzare keyword a coda lunga: parole chiavi più specifiche per ogni articolo ma che nell’insieme possono ottenere una mole di traffico anche superiore a quelle delle poche parole chiavi più ricercate in un dato settore su cui tutte le aziende puntanoParole chiavi a coda lunga.

Un errore molto comune tra le aziende è quello dell’utilizzo dei social non ottimale. Come abbiamo già accennato, il numero di “mi piace”, di commenti, di condivisioni etc. sono una metrica tra le più importanti di cui Google tiene conto per conferire autorevolezza ad una pagina web. Spessissimo le aziende condividono direttamente sulla propria pagina Facebook news ed immagini senza passare per un’area Blog del proprio sito. Sicuramente può essere efficace per tenersi in contatto con i propri follower ma non è utile dal punto di vista del SEO. I singoli post non hanno possibilità di essere indicizzati sui risultati di ricerca mentre al contrario la modalità giusta per procedere è quella di scrivere un aggiornamento sul proprio sito e condividerne il link successivamente sui propri canali social. Gli apprezzamenti sociali che si ottengono nelle pagine condivise saranno utili a renderle maggiormente influenti secondo gli algoritmi di Google. Un ultimo consiglio che possiamo fornire agli imprenditori è quello di puntare maggiormente sui video. Avere un video di presentazione della propria azienda sul proprio sito è ritenuto un fattore positivo per il suo posizionamento nelle ricerche. Un video, infatti, è sicuramente in grado di essere maggiormente coinvolgente per i visitatori del sito, facilmente condivisibile sui social ed è sicuramente il tipo di contenuto su cui puntare per il proprio business nel 2015.

Francesco Magistro

Francesco Magistro consulente seo e sem, formatore e co-fondatore della web agency KMA di Roma. Mi occupo web marketing dal 2005 offrendo le mie competenze a professionisti e imprenditori, da allora la SEO e in generale le strategie di marketing online non stancano di appassionarmi.

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